L’invenzione di Marconi per la stazione radiotelegrafica del faro di Guardafui

radiotelegrafista_somalia-italiana_guglielmo-marconiNel settembre 1911 il Dicastero della Regia Marina Italiana sollecita, dopo gli ennesimi naufragi, la realizzazione di un faro a capo Guardafui come opera fortemente necessaria.
Contattato quindi il Ministero del Tesoro venne chiesto lo stanziamento dei fondi necessari aggiornando il progetto Patris-Albertazzi, redatto nel 1904 a seguito della campagna della Regia Nave Staffetta del 1903, inserendo anche l’impianto di una stazione radiotelegrafica, grazie alla nuova invenzione (1895) di Guglielmo Marconi che, ricordiamo, gli valse il Nobel per la fisica nel 1909.
La stazione radiotelegrafica era stata pensata per essere impiantata presso Uadi Tohen, un piccolo villaggio sul lato sud del promontorio di Guardafui e sarebbe stata collegata con l’esistente rete già presente nella nostra colonia.

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Fino al 1924, il faro non venne realizzato, quindi solo in quella data presso Uadi Tohen, a circa 6 miglia dal faro, venne attivata la stazione radiotelegrafica e radiogoniometrica con un apparato “Marconi” tipo 12 a scintilla frazionata da 1,5 chilowatt. La portata massima di rilevamento constatata fu di 150 miglia come da trasmissioni di prova con le Regie Navi Arimondi e Calabria.
La stazione radiotelegrafica di Tohen era in ascolto permanente dal tramonto al sorgere del sole e su richiesta, faceva anche servizio radiogoniometrico; negli anni il servizio verrà reso continuativo.

© Alberto Alpozzi

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