Un anno fa usciva “Il faro di Mussolini” – Italiani senza colore politico, ma solo con il Tricolore.

Un anno fa oggi, il 23 marzo 2015, veniva pubblicato per la prima volta il libro storico “Il faro di Mussolini” dalla casa editrice torinese 001 Edizioni.
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Il faro Crispi in una foto di Carlo Pedrini colorata da “Recolored – La Guerra a Colori”

Una ricerca storica durata quasi 2 anni, nata nel luglio 2013 nel golfo di Aden, durante la Missione Atalanta per l’antipirateria lungo le coste della Somalia.

Proprio durante un’attività di ricognizione con gli elicotteri della Marina Militate italiana, sul Corno d’Africa, sulla punta estrema chiamata capo Guardafui, ho scorto per la prima volta e riscoperto il vecchio faro Crispi, antica vestigia del passato coloniale italiano in Africa Orientale. Ormai abbandonato e fatiscente mantiene però la sua inconfondibile forma: un’alta torre in pietra a forma di fascio littorio. 20 metri. Il più alto fascio littorio al mondo!
Dai primi scatti fotografici, attraverso gli archivi militari, pubblicazioni d’epoca, collezionisti e storici e soprattutto diverse migliaia di chilometri in giro per l’Italia ho ricostruito la storia del gran faro di Guardafui riscoprendo una capitolo italiano dimenticato e spesso negletto.
Una storia inedita che ha segnato 70 anni di storia coloniale italiana ed europea, sin dal 1869 quando venne inaugurato il canale di Suez, attorno alla quale si sono intrecciate le storie di avventurieri, di sultani, di regine, di trafficanti d’armi ed anche di eroi le cui storie ancora oggi vengono narrate come leggende in Somalia.
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“Il faro di Mussolini” è più di un libro, è più di una ricerca. E’ il paradigma dell’Italia: un odi et amo tra il pragmatismo storico e l’ideologia faziosa che ancora (s)ragiona con la pancia, è collaborazione da parte di chi crede nella Storia e non la teme, è ostruzionismo di chi della storia ha paura e ritiene che essa sia appannaggio di pochi e da asservire al volere e al potere di chi deve piegarla al servizio della strumentalizzazione partigiana.
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Copertina della II edizione de “Il faro di Mussolini” premio Hombres 2015

Un libro, che al di là di ogni più rosea aspettativa dell’editore – e mia – non ha smesso di vendere lungo tutto l’anno e proprio per questo motivo presto vedrà pubblicata una nuova versione, aggiornata e implementata, perché la ricerca non finisce mai e soprattutto la voglia di conoscere l’Italia e gli italiani.

Ne “Il faro di Mussolini” non troverete l’Italia fascista o il fascismo, non troverete la nostalgia ma soprattutto non troverete l’odio che ci divide ancora, in casa, in un’eterna lotta civile. Troverete solo quegli italiani che negli anni hanno creato e creduto in qualcosa, anche al di là dei propri confini. Italiani senza colore politico, ma solo con il Tricolore.
Ma non solo: la Somalia e i somali sono presenza amica e costante nel libro e nella ricerca, come l’incontro avvenuto a Torino, con il Sindaco Piero Fassino e il governatore di Guardafui.
E come amo terminare le presentazioni, più di 20 quest’anno in tutta Italia, termino anche questo piccolo articolo di “buon compleanno” con le parole di un’intervista ad Antonio Selvaggi, il Principe di Guardafui, che fu l’ultimo guardiano del faro nel 1953: “Sono contento di aver parlato con una giornalista italiana; lo dica agli italiani che noi facciamo bene dappertutto dove andiamo, anche se qualche volta si sbaglia”.
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Il libro si trova nelle librerie, tra cui Feltrinelli, e negli store online, come Amazon.
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© 2016 Alberto Alpozzi freelance photojournalist All Rights Reserved – Torino, Italy

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